
Press release – Franco Mazzucchelli: Stati di pressione (curated by Andrea Fiore)
19 Settembre 2013
Pietro Finelli: Border Painting
1 Gennaio 201419 novembre 2013 - 10 gennaio 2014
La Galleria Monopoli è lieta di presentare Una vita lemme lemme una mostra personale di Gianni Cella (Pavia 1953). L’esposizione percorre un itinerario alla scoperta delle opere dell’artista pavese.
Il percorso espositivo propone un viaggio fantastico nella produzione di Gianni Cella, ponendo in risalto opere realizzate dal 2008 al 2013 che dialogano con gli spazi della galleria. Il lavoro di Cella «non procede secondo un disegno lineare, ma si muove attraverso la diversità delle tecniche […], la sua produzione non può essere un racconto ordinato in una successione di temi e d’iconografe, […] ma si può parlare di un catalogo delle ragioni, che elargiscono sostegno, identità e signifcato alla sua vita di artista» (M. Vescovo, 2005).
Una vita lemme lemme è un percorso che attraversa l’intimo della vita di un artista, caratterizzata dalla precarietà che contraddistingue il panorama artistico contemporaneo. Cella nella mostra presenta dei riferimenti ai grandi artisti del Novecento, rendendo omaggio a un grande maestro come Alberto Savinio attraverso l’elaborazione di un lavoro che rimanda ai suoi celebri giocattoli (Una vita lemme lemme, 2013). La concezione del tempo è sempre presente nel lavoro di Cella (L’orologio di Lombroso, 2008) e ne scandisce la peculiarità nei ritmi di elaborazione dell’opera; come in un’antica bottega rinacimentale, la manualità e il lavoro intellettuale si uniscono per creare un intimo dialogo rappresentato dalle opere. L’approccio ludico e l’identità fanciullesca dei lavori di Cella rendono la sua produzione fresca e accattivante, come i volti e le fgure antropomorfe che affollano le sue installazioni. La trattazione di temi impegnati, come l’antagonismo e la sopraffazione (Fratelli coltelli, 2013) sono celati da una sottile ironia che accresce le chiavi di lettura e caratterizza il lavoro dell’artista pavese. I lavori di Cella nascono «sempre da una suggestione verbale, da un nome, una frase o un’espressione che ho sentito in giro. Un po’ come faceva Duchamp, io non dipingo per dipingere […] prima viene l’idea, poi penso a come realizzarla» (Gianni Cella).
In occasione della mostra sara' presentato il catalogo con un testo introduttivo redatto da Alessandro Mendini.